Per i bambini di tutto il mondo è partito il conto alla rovescia: manca ormai solo qualche giorno al Natale, al grande cenone, alle chiassose riunificazioni familiari, ai giochi di società e soprattutto all’arrivo di Babbo Natale con i suoi doni.
Il Natale è sicuramente il periodo dell’anno più amato e atteso dai bambini e, anche se non lo ammetteranno mai, dagli adulti. Si, perché, nonostante le file interminabili nei negozi, lo stress dei regali, il conto corrente in rosso, tutti noi siamo vittime di quella magia che ci rende “più buoni e gentili” verso il prossimo. Nessuno di noi può infatti dimenticare l’emozione che si provava da bambini, quando la mattina del 25, senza neanche lavarsi la faccia, ci si catapultava fuori dal letto alla ricerca dei doni sotto l’albero. Quella stessa emozione ora la riviviamo quando guardiamo negli occhi i nostri figli, e diciamolo… è davvero una bella sensazione!
Questa è la nostra storia, la nostra tradizione natalizia. Ma quali emozioni vivono i bambini del resto del mondo durante il periodo di Natale? Scopriamo assieme come cambiano le tradizioni del Natale e perché no, condividiamone alcune delle più belle, per trasmettere così ai nostri bambini la curiosità del “diverso da noi”.
Restiamo per un momento in Europa, dove le tradizioni si incontrano più facilmente e di conseguenza sono più simili… ma con qualche differenza:
In Inghilterra i regali vengono messi dentro delle calze appese sopra il camino e non sotto l’albero dove invece ci si riunisce tutti attorno per condividere assieme i racconti di Natale. Il più famoso tra questi racconti è sicuramente “A Christmas Carol” (Canto di Natale, scritta da Charles Dickens nel 1843) che narra la vicenda di un ricco e avaro uomo d’affari che, proprio durante la notte di Natale, fa degli incontri magici e un po’ paurosi che gli cambieranno la vita per sempre. La Disney ha prodotto un corto con Topolino molto bello nel 1983, e nel 2009 un’animazione in cui attori noti come Jim Carry, hanno prestato la loro voce ai personaggi.
Un’altra tradizione natalizia inglese prevede che i bambini, una volta scritta la letterina per Babbo Natale, la gettino nel fuoco: i loro desideri infatti, dissolvendosi su per la canna del camino, arriveranno a lui come per magia.
La preparazione del Presepe occupa un posto privilegiato anche nella tradizione natalizia della Francia. Un presepe però molto particolare: le statuine d’argilla, che si chiamano santouns, rappresentano vere persone del proprio Paese, il Sindaco, il Parroco, le Maestre, ecc. Ognuno di questi personaggi indossa un abito tradizionale e porta in mano gli strumenti del proprio mestiere. Queste statuine fanno da contorno ai personaggi classici.
Se vi trovate in Spagna tra Natale e Capodanno fate attenzione a tutti e a tutto il 28 di dicembre, quando si festeggia El Día de los Santos Inocentes. È infatti il corrispettivo del nostro 1 aprile, Pesce d’Aprile, per cui, durante questa giornata è permesso lo scherzo di qualsiasi natura. Addirittura capita che alcuni notiziari e giornali mandino in onda o scrivino notizie non vere e divertenti, solo apparentemente reali. Inoltre non pensate di prestare oggetti o soldi in questo giorno, perché è risaputo, il “debitore” potrebbe decidere di non restituirveli più!
Babbo Natale, Gesu Bambino o San Nicola? In Olanda i bambini attendono Sinterklass il 6 di dicembre. È un Vescovo gentile e molto alto che, con indosso i suoi abiti rossi ed un copricapo vescovile, in groppa al suo cavallo bianco, porta un sacco pieno di doni. In questa giornata si festeggia con la cioccolata calda e il “letterbanket” una torta che raffigura la lettera iniziale del cognome della famiglia.
Facciamo ora un salto fuori dall’Europa, alla scoperta delle tradizioni natalizie in altre latitudini.
Anche in Cina si festeggia il Natale. Il ristretto numero di cristiani presenti nel Paese il 25 di dicembre festeggia il “Sheng Dan Jieh” ovvero il “Festival della Santa Nascita”. Le famiglie, per questa occasione, decorano le loro case con piante sempreverdi, carta e catene colorate e luminose. Sempre insieme si prepara “l’albero della luce”, il corrispettivo del nostro Albero di Natale, solo che è decorato con lanterne e carta rossa a simboleggiare la felicità.
Dall’altra parte del Globo, in Alaska, le feste iniziano già dopo il Ringraziamento e terminano con una grande festa dove le famiglie delle diverse città e paesi, ballano e cantano per le strade. I bambini partecipano ad una particolare processione in cui portano le tipiche stelle di natale per le strade e di casa in casa in cambio di dolci, caramelle e dell’immancabile salmone affumicato.
Ci sono luoghi in cui il Natale si festeggia sotto l’ombrellone, in spiaggia. È il caso dell’Australia dove le feste natalizie corrispondono anche alle vacanze estive. L’evento più famoso è il Carlos by Candlelight che si festeggia proprio durante la vigilia di Natale, il 24 dicembre: le persone si riuniscono di notte, all’esterno, in parchi, nei giardini, nelle spiagge, per accendere candele e cantare canti natalizi, con le stelle che fanno da cornice e sfondo a questo particolarissimo concerto all’aria aperta.
In conclusione, ciò che possiamo sicuramente affermare è che, qualunque sia la tradizione e la cultura natalizia di riferimento, per tutte le popolazioni del mondo il Natale è e sarà sempre “la dolce stagione nella quale dobbiamo accendere il fuoco dell’ospitalità e la straordinaria fiamma di carità nel nostro cuore” (Washington Irving).
Buon Natale e Buone feste a tutti dallo staff di Little Star!
Per i più piccoli una vecchia ma sempre bellissima filastrocca di Gianni Rodari:
Il magico Natale
S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.
In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.
Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.
Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.